LA POESIA
"Volendo... siamo tutti poeti"

Facciatosta - incipit
il mondo ha la struttura del linguaggio
e il linguaggio ha le forme della mente
io, musico, esprimo il mio coraggio
rimando da grande incompetente.
2003
Ciao, hai trovato un mio pensiero?
“Ciao, hai trovato un mio pensiero?”

“No, mi dispiace, credo fosse un vuoto,
devo averlo buttato mentre ero,
l’altro giorno, a riassettare l’anima, allo studio.
... ho dovuto: ora posso
danzare libera, senza inutili ostacoli,
alle feste cantare/contenta/con tanta eco,
senza troppo assorbimento...
Come stai?”

“Non c’è male:
 ho ridato spazio alla mia rima,
cuore non vuol trattare sull’età,
detta nuove nenie come  prima.
 pensa diviso due e detta e fà

Dopo tante pause ha trovato
casa nuova dove palpitare
 ... è stato lì che mi sono accorto che mancavano quei motivi che mi facevano piangere
durante i tramonti”

Notes
La rubrica quest’anno è più sbiadita
e ai numeri noti muta i vecchi nomi
numeri pari divisi per due
per chiamate senza risposta

Salice, dice il vento
Salice, dice il vento,
ondeggia la sua negazione
non dona speranze.
Melograno mente
offrendo vermiglie speranze
rotto ha catena di baci.
Il mare è lontano
venimmo qui per il mare
il mare è finito
(essafacapò e così è stato)
Ah Cassandra, Cassandra perchè non taci !
Il mito mutò,
i suoi infiniti riflessi
ci fecero sedere

Non mi rimpiangerai
Non mi rimpiangerai
coltivando i tuoi colpi
sopravvissuto ho vissuto
confesso che ho vissuto
i suoni e la poesìa

Due alberi impazziti nei tuoi occhi
Due alberi impazziti nei tuoi occhi
dove hai messo le mani chiuse nei pugni?
eppure piango quando ti vedo
mangiare vorace dal piatto colmo

Essafacapò ? ... e così è stato
Essafacapò ? ... e così è stato
legata al bucato
negli umidi ambienti
giocano i cani
accettando consigli

Ho balbettato un verso
Ho balbettato un verso
diverso
per pizzicarti il cuore
troppo poco, troppo piano
scomparso negli echi dei sé.
Se credi, fingi attenzione
affogata nel grande rancore

Troppi i muri
Un fiore piccolo
Il grande vento ulula
Specchio esorcista
sempre più opaco al dito puntato
vomiti e latrati
i suoni restano in gola
non alzo più schudi nè braccia
immortale ai tuoi colpi
che abbattono immagini prive di nostalgìa
qualche ricordo
qualche rimpianto
MURI ALTI TROPPI I MURI
Un fiore ancora
Il vento disturba i violini
L’inutile ragione
L’identità sconosciuta e negata:
cosa vuoi che cambi
se un petalo seccato e inutile
cade ancora
dalla ricca corolla
TROPPI I MURI POCHI I PONTI

Non volli ... non volli suonar nulla
Se pure canti, spente son le attese
Non più nel mio il tuo gesto mozzafiato
Nei tuoi occhi non ci son stelle accese
Parole sole dal sapore andato
I grigi echi il buio della luna
I passi che tra un pò daranno i tacchi
Il tocco della pendola sospesa
Assente e ferma tra valige e pacchi
Fermato abbiamo il tempo in divenire
Partito è l’infinito all’incontrario
Per questo ascolta se non vuoi sentire
La voce degli scritti di un diario

Viaggio
Esiste un solo ben la conoscenza
e un male solo quel di non sapere
per questo noi le regole conviene
imparar bene per un fine solo:
nel rispettarle il segreto vero
è il trasgredirle senz’alcun ripiego
e non ci sono sconti e scorciatoie o Penelopi che tengano !
E’ difficile trovare  Penelopi,
comunque ... anche tu,
quando a naso in su ti metterai in viaggio per Itaca
seguendo le stelle devi augurarti che la strada sia lunga!
E sarà sempre luna crescente

Mentre mi abbracci espansiva
Mentre mi abbracci espansiva
esprimi bisogni d’amore
nel dare i tuoi occhi bambini
parte la sigla tonante
Sophisticated Lady suona
liriche di mitraglietta
poesia e confuse parole
la poesia e il suono
replicano il senso
mille e mille volte
a dire sono qui
non mi abbandonare
poi un meccanico cheap
estirpò il pezzo
senza troppo dolore
e svegliata ritorni
da Edipo dal quale fuggisti
senza risolvere il fatto
senza zavorra
Dioniso in viaggio
e Apollo suicida

MITI E TEMPO

Paradossi e sofismi
Paradossi e sofismi
dell’esperito in arte
Danno all’infinito
il giusto valore
Rassicurante è il mondo
se è invece limitato:
pochi passi per uscire dalla nostra stanza
pochi passi per uscire dalla nostra vita
poche lacrime versate per l’irrigazione
del campo coltivato di arte e di passione
attraversando in volo il deserto intero
ben sappiamo circa il tempo che costa
ma se il volo è biblico e suona di leggenda
nostra vita non sarà il tempo giusto
e nemmeno quella intera, data all’umanità
deserto senza fine,
insoluta cadenza
eco ripetuto illimitate volte
(labirinto senza uscita
nostra camera infinita
Commedia della vita
la nostra a un tempo solo)
Stanza deserto e vita in forma limitata
è per chi vuol certezze e forme definite,
Ma stanza è l’infinito, deserto è il suo proseguio
tutta la vita ancora se ........

E nel sangue, come nel vino, si agita Dioniso
Io Dioniso
Accaduto tra Edipo ed Apollo
In questo ditirambo
Non faccio tragedie

Il Caos fa sempre guardia
nei sotterranei della dimora del Cosmo
Ingenue tutte queste allegorìe ...
Dioniso arrossisce alle incomprensibili metafore.
Comunque con-torto.

Madre nostra alterità
Tu che sei nel silenzio della notte
nel credo, l’arte e il sogno,
angelo custode del nostro medioconscio ...
Tu che sei affine ai paradossi e ai sofismi
difendici dalla paura dei labirinti
senza partenza e inizi nel cammino
cominciare quando già si ricomincia
e, non ancor finito, già si ripeta il passo
tornando senza essersi mai mossi
nell’ occulto segreto del nostro divenire ...
Aiutaci a smarrirci ignorando la linea retta
a condividere amore, estasi, creatività, avventura,
tienici lontani dalle cucine pulite, gli studi in ordine, la mente in equilibrio.
Il sole e il perfetto relax siano premio di sana inquietudine ...
Mamma Altra tu che non proteggi,
indicaci almeno i sentieri del nostro bisogno
Difendici dagli inevitabili virus
dell’ordine in casa e delle idee concrete
dalla valutazione delle possibilità reali
dal bisogno di spiegarci e di produrre.

Difendici dai virus che insidiano lo “sviluppo”
dicci, perchè leggere quando si può scrivere?
Sviluppo obeso dell’odierna umanità
che continua a girare la mola come schiavi bendati.
Perchè solo leggere quando è possibile
dipingere, danzare, coltivare fiori,
fare gioiosamente l’amore ...
leggere e scrivere contemporaneamente?

Nel tuo mondo il patto con le stelle è:
letta/scritta poesìa
cantata/composta melodìa
ammirata/dipinta figura
sogno fatto e interpretato.

Nostra vita col naso all’in su,
inevitabili le stelle e la luna,
a noi, lunatici non patologici,
dona il Caos e le stelle danzeranno,
fà che esso sia sempre a guardia
nei sotterranei della dimora del Cosmo ...

Dacci le quotidiane ingenue allegorìe
che accompagnino l’imbarazzo di Dioniso
alle inevitabili-incomprensibili metafore ...
pronti a capire il mondo che ti onora
senza presagi e carte a pagamento.
Amen

Altra Madre
Tu che sei anche per chi non lo sa
la mia presunzione d’onnipotenza ho pagato
dacci oggi il nostro sogno quotidiano
non ci indurre in tentazione
di voler intendere solo l’altra realtà
tienici sospesi sulla linea di confine
sempre con consapevolezza
e liberaci dal male della patologìa
in umido facci volare

Autocoscienza
Madre Altra,
è per questo che Dioniso, nello specchio Keplero,
denuncìo il limitato limite di  Apollo secondo cui gli
astri si muovono circolarmente   O   al suo supposto unico fuoco,
e propose il suo percorso complesso detto con-torto?

Cercammo l’ellisse (_) e i due suoi fuochi
curve policentriche ... accordo tra circonferenze ... l’ipnotica spirale di Archimede
Può un’ellisse torcersi    conservando i suoi fuochi ? ...
e divenire aureola per il Mago, la Forza e e i quattro Re ?
∞ La Forza – ב  ת  potenza animica, Virtù, Coraggio, Intelligenza, Influenzato da Giove e  Marte                         
Dioniso sei tu un guerriero?
∞ Il Mago - [Kether]  אַ punto di partenza, Causa prima, Destrezza, L’io, Influenzato da Mercurio.
Dioniso sei tu un maestro?
∞ Il re di Bastoni – Uomo di Campagna, Uomo buono, Severo, Probo, Onesto, Bene intenzionato. Minerva ♂
Domicilio notturno
Dioniso sei tu un padre?
∞ Il re di Coppe –  ה Uomo Biondo, Uomo onesto, Giusto, Distinto, Arte, Scienza, Mercurio, Vulcano ♀
Domicilio Diurno e Notturno
Dioniso sei tu un’artista?
∞ Il re di Spade -  Uomo Vestito, Giudice, Consigliere, Giureconsulto, Dottore, Medico
Domicilio Notturno
Dioniso sei tu giovane?
∞ Il re di Denari -  ה 2 ө Uomo Bruno, Commerciante, Banchiere, Calcolatore, Speculatore, Vesta
Domicilio Notturno
Dioniso sei tu furbo?

Come fu che Dioniso emulò Don Chisciotte
Cercò di appendere i suoi sogni
                                                                        sulla pagina pentagrammata
                                                                                                                   senza............ troppo.... ordine  ...
                                                                       molti cuori lo compresero.

Ora macchiati di lacrima tremante
e un rosso di stille in verticale ,
sberleffo di  un’accordo dissonante,
risolve la cadenza plagale

inutili  i ritmi serrati, le Stufe di Nerone
non accadde qualcosa di importante
freddi con far d’indugio non di azione
lasciar doveva il ghiaccio al  sol scottante.

Globalizzazione
Jazz gossip su suoni, parole, immagini e ... movimenti del nostro tempo

Singole attitudini sinottiche esprimono,
concentrati altrove,
cromatici atti in semibiscrome.
Parole, canti, gesti da arcobaleno ispirati, muovono
muovono
“muovino”

muovino  da qui l’altrove
suonando per eco senza fonte
colori per ciechi
descritti da immagini spente
suonano
suonino

suonino in altri spazi no-sense
muovendo per cieco eco
bieco agire con parole mai viste
in ambienti spostati mobili a vista
una svista una mélos due péros
tre kiwòs una pista tirata
o lanciata da bocche che
parlano
parlino

parlino nuove lingue per popoli di colore
in movimento diasporico... (?)
prima le donne e i bambini !
in coro a dire quale il colore
quali parole muovino il suono
quali le azioni attuali e future
dicano al corpo l’oriente o il sud
mentre le parole il mondo
colorano
colorino

colorino gli ambienti del mondo
dicendo a voce attiva in spazi infiniti:
suonatele dure le vostre parole!
negli spazi di tutti!
il concerto infinito sia ambiente!

Traduzione è un doppio linguaggio
Della stessa opera, nelle intenzioni,
traduzione è un’altra opera:
due modi di interpretare..
non esistono cattive traduzioni,
esiste solo l’altro modo
che potremmo non condividere ... filologicamente,
ma anche l’unico che a volte resta
per imparare qualcosa
prima di conoscere l’altra lingua.
Nell’attendere “la migliore traduzione”
perdiamo, nel tempo, il primo approccio.
Anche l’ultimo degli allievi può insegnarci unanuova parola
qualcosa che per la sua diversità
rende speciale un particolare a noi non ancora noto.
Principesse fermano lo sviluppo del regno
se cercherà la migliore traduzione,
troverà i facili difetti
e in tutti i casi avrà perso qualcosa,
oltre la sua regalità,
e l’arrivo a Itaca sarà inutile
l’ottimo è nemico del buono.

Cubetto, cilindro
Cubetto, cilindro
un piccolo pezzo di legno sull’altro
fino a cadere
poi ...
cubetto, cilindro, archetto
pezzetto a pezzeto crollati di nuovo ...
cubetto, pezzetto, archetto
rosso, verde, giallo
cilindro blu, archetto verde ... chissà perchè
fino al crollo della torre del castello
difesa perduta
vulnerabile, senza pericoli.

Cubetto, pezzetto
distratta ride se urta il castello
senza colpe
Silvia ...
di nuovo cubetto
nel gioco comprendi
pezzetto a pezzetto
rosso, giallo, azzurri
due, ridono gli occhi
non crolla  vita
per ora
cubetto, cilindro
di colpa
più rossi gli occhi futuri.
Colonna più solida  non avrà
sempre
gli azzurri, due
che ridono se cade

Cubetto, colonna, archetto
Passando tra pezzi di vita
la tua
che vedo
cubetto a cubetto, pezzetto a pezzetto
momenti e tempi più lunghi
pezzi, non più balocchi
Barbies diventano bimbe
colonne sostengono
più stabili i ponti
passaggi di sopra
di sotto
fluire col cuore che batte più forte
se crolla colonna
azzurri lucidi
il sogno graffiato
castello caduto
poi ...

Cubetto tu, nuovo cubetto
pezzetto a pezzetto
tu cilindro
sempre più su
tu torre fragile tu
come me, tempo che fu
di tanto vivo i tuoi pezzi
di legno incrinato
di argento graffiato
sogni d’acciaio e rosse speranze
archi ... altro ...
i miei suoni e quelli paterni
di nostre torri erette più volte.

Il padre
Il padre che dorme
non è mai assente
egli prepara la borsa
del lungo viaggio
e lascia i tesori della sua ricchissima vita.
Lui,
per questo immortale,
ti amerà sempre.

Jazz gossip per Herbie Mann
… Remember! Souviens-toi! Prodighe! Esto memor!
(Il tubo metallico parla tutte le lingue)
I minuti, o faceto mortale, sono sabbia ….
Ricordati che il Tempo è un avido giocatore
che vince senza barare, ad ogni colpo!
Questa è la legge nelle parole di Baudelaire.
     still "Sona Terra" again,

Il flauto spinto dal vento porta il suono dove tutti immaginano un aldilà,
ricca di silenzi la musica resta e la pausa vola sfidando
gli spazi il tempo i colori e le razze del sottobosco di New York, di Bahia e di Memphis.
     still "Sona Terra" again,
 
tutti chiusi i club "sold out (soul out) -  big rest at Village Gate"
Herbie flayed
to
To-to-tom,
to to,
To-to-tom Jobim
     still "Sona Terra" again,
 
Tutti fuori a aspettare inutilmente l'ultima cadenza …
raccogliamo i resti immortali stampati sul vinile
il tubo caduto
le blue note - sentimenti inespressi
i suoni lontani
gli inutili commenti …
     still "Sona Terra" again,

e così nella foresta, dove il mio spirito si esilia,
un caro Ricordo suona a perdifiato un flauto!
E penso ai marinai dimenticati in un’isola,
ai miti alle radici alle prime soffiate note … e a tanto ancora!
 
     Thank you Herbie,
have a wonderful trip just like we did when you played, and like we’ll be able to do listening to your recorded soul
                                                                        
 one grateful flute player

Avanguardia
Funzione dell’alter è esprimere tensioni
Quelle dei tempi che viviamo
Non esistono del futuro anticipazioni
Esiste quello che realmente siamo

I classici  donano tensioni del passato
Padri e radici supportano come ponti col presente
Scoperte e tensioni del mito hanno un sito nascosto
Nell’anima esigente del nostro quotidiano

Meccanici New Age
Luci e ombre nella tutela dei beni culturali del nostro equilibrio

Quello che fa infuriare i poeti a Bisceglie
non è più potenza primaria dei mezzi freudiani,
nel percorrere infinite complessità tortuose
essi non son soli nel grande labirinto

Sostituire bielle con un pezzo nuovo
è la veloce sapienza dei cantieri New Age
figli dell’usa e getta
costano il tempo di una sostituzione

Il motore poi funziona con le stampelle?
Ma che risparmio col new Freud gossip!
Fast Food, senza rumine
risparmio di tempo e danaro
poesie da karaoke, canzoni di quartiere,
la politica del cavaliere...altro che guerrieri personali !!!
Analisi dei dissesti senza processi

Come mai per i nuovi garage dell’anima,
i neo restauratori sono nati in America ?
Il meccanico dice che non sai chiedere
forse voleva dire prendere .. nel supermercato

Buttato il bambino, piange il bambino,
e le sue lacrime si confondono nell’acqua sporca.

La vicina neo-Biancaneve sta partorendo il settimo nano
complimenti al meccanico riparatore
di solo petting senza penetrazione,
quello che ha risparmiato la fabbrica
l’ha prodotto il restauratore.

Occhio new age, stretta di mano, scuola no-Freud,
Pecos Bill dell’occulto, rimestando nel Ranch dell’inconscio,
ricchi di  presagi i clienti per “novella energìa”,
della sfera a due palle medico cheap

Baba Gi di vico dei miracoli
saprà interpretare i miei versi,
nel vederci dispersi,
dirà “io l’ho detto”

Povera vera poesia, non come questa
Povera nostra vita per quel che ci resta

L’Alternativa creò i nuovi mostri,
della nostra generazione dannata,
di poeti dilettanti e maledetti futuri.

Mens Sana
L’uomo di cuore ha un solo polmone e boccheggia
“Ossigeno infermiere !”
“Ti salvano dalla morte poi ti prolungano l’agonìa !”
Tutti dicono qualcosa
Qualcosa poi arriva, chissà perchè, una bombola.

APPROPRIAZIONI E ARRANGIAMENTI

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi rifatti (da Cesare Pavese)
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi rifatti
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un senso di colpa.
I tuoi occhi rifatti
saranno una vana parola
un grido taciuto
la prostata che resiste,
del silenzio l’occasione sprecata.
Così li vedi ogni mattina
quando su te solo dispieghi il tagliando.
O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che non sei la vita e sei il nulla
Per tutti noi la morte ha il tuo sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi rifatti
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere il sorriso contratto,
come ascoltare il labbro chiuso dell’occasione sfruttata.
Scenderemo ancora in piazza ... bello ... ciao.
Morte verrà, e avrà i tuoi occhi.

Guagliò (con Thomas S.Eliot)
Il tempo presente e il tempo passato

Son forse presenti entrambi nel tempo futuro,
e il tempo futuro è contenuto nel tempo passato
se tutto il tempo è eternamente presente
tutto il tempo è irredimibile…

potendo, come fanciulli, vedere il sogno
giocare con le linee della mano
aleggiare nel canto delle vocali

Anima
Eros
Imprevedibilità
Opportunità
Utopia

… il tempo passato e il tempo futuro
ciò che poteva essere e ciò che è stato
tendono a un solo fine, che è sempre presente.

recuperare il suono interrotto del bambino autistico
  a pazzià e’ pazziell’ a pazzariello o’ vero
nel tempo presente … cogliere…zucà…linfa…primma…aropp’…

… il tempo passato e il tempo futuro
non permettono che poca consapevolezza.
Essere consapevole è non essere nel tempo
ma solo nel tempo il momento nel giardino delle rose,
il momento sotto la pergola dove la pioggia batteva,
il momento nella chiesa piena di correnti d’aria all’ora che il fumo ristagna,
possono essere ricordati, mischiati al passato e al futuro,
solo col tempo si conquista il tempo.

“Voi che ora siete qui (con Vanna  D’Amato e Antonio N. Molina)
da “Jazz Gossip per Luciano Berio”

       Voi che ora siete qui ... e che prima o poi lascerete questa isola ... voi siete, nel vostro viaggio, piccoli mondi itineranti ... in cicli sempre più ampi nell’universo della vita e nell’indissolubile rapporto col tempo........... Voi che portate il vostro nome nei luoghi e nelle epoche che hanno il loro ... voi in un viaggio costante e reiterato attraverso il quale possiamo proseguire solo realizzando i luoghi, i tempi e i nomi dai quali proveniamo

....... Lo stare e l’essere arrivati
Son forse presenti nella partenza futura,
e la partenza futura è contenuta nel vostro arrivo avvenuto…
…solo ora  questo chiostro può essere ricordato,
sospeso tra l’arrivo e la partenza di altri luoghi
solo con i luoghi si conquistano i luoghi
i

      Noi indissolubilmente legati a un nome, nell’udirne quello di uomo o di un luogo ....... ne percepiamo, nelle sillabe, la vibrazione di una storia che vi è come cifrata ... la chiave di un messaggio segreto ... tutta un’esistenza contenuta ... in ... una ... parola.
                 … le parole, se le apri,  spalancano fughe di sentieri…
       Viviamo nutrendoci di parole e ci innamoriamo di nomi ... nomi di persone che ci erano inaccessibili perché non osavamo avvicinarle ... perché non esistevano ... perché, pur essendo realmente esistite quel che vedevamo e di cui eravamo innamorati, era un sogno proiettato dalla nostra fantasìa e dal nostro desiderio ....... nomi di città che erano più belle perché a noi sconosciute e probabilmente dove non andremo mai.
                 … le parole, se le apri, spalancano fughe di sentieri…
Parole come nomi, come parti di esistenza che vivono di vita propria ... come oggetti ... stanze abitate, immagini, reliquie, libri e suoni che ora sono in luoghi estranei a quelli dove li abbiamo imparate. Cose che continuano a esistere quando chi le ha create, ricevute o conservate non c’è più da anni. Molto lontano da loro si narrano scene di vita come ipotesi o fantasmi; come passanti della scena di un film o nel romanzo di una vita altrui.
                 … le parole, se le apri, spalancano fughe di pensieri…
       Ogni nome porta con sé il suo romanzo, forse non il racconto intero della sua vita, ma un’episodio in cui questa si è cristallizzata per sempre, e si riassume in un nome, e questo nome può darsi che non lo sappia nessuno e ...  ... che non  sia lecito dirlo a voce alta
                 … le parole, se le apri, scatenano fughe di pensieri…
    Nomi e numeri proporzioni e luoghi, tempi sempre più giù nel profondo della terra, tra le viscere  del tempo: le voci delle nostre provenienze

Pegaso, Nichina di Fiandra, Lentulo, Alda, Marmorianum, Battista, Quinzio, Antonio “il Panormita”(…primo quattrocento…il nostro Umanesimo…)..Hermann, George, Thomas, Maria, Antonio…..  Luciano,Goffredo,Roberto,Silvano, Luciano di nuovo( …ieri, passato ancora vibrante nella nostra contemporaneità): George, Edoardo, Carmine, Roberto, Vanna…….. Enzo, Mimmo, Patrizia, Luciano…Voi …

solo ora  questo chiostro può essere ricordato,
sospeso tra l’arrivo e la partenza di altri luoghi
solo con i luoghi si conquistano i luoghi

 ......   L’uomo che fugge dal passato è come un corpo che sfugge la sua ombra: l’uno e l’altro non vedranno più il sole. (coltivando oblìo e vulnerabilità) pelli bianche,(yankee) malaticce, senza storia né resistenza alle intemperie; come per un inverno costante in un lager del nord del mondo; ci si riconoscerà solo quando qualcuno deciderà di accendere gli spot; vedremo i padri attraverso un video dove apparirà un’aldilà anche se si sta riprendendo il luogo dove siamo .... Così sul fiume dell’oblìo vagoliamo tra due sponde immobili al tempo ... aspettando Caronte.

Beccadelli a forchetta (con Antonio Beccadelli “Il Panormita)
Voi volete, signori, che io castri i miei versi
SUONANDO CON TIMBRI DIVERSI
Supponendo così possano piacere a tutti
NELL’ARTE ELABORARE I MIEI LUTTI
Io non intendo, signori, castrare il mio testo
IN VITA E NEL SOGNO IL PRETESTO
Febo ha il pene e Calliope la fica.
E’ QUESTA FORMULA ANTICA

In un punto preciso dell’orizzonte(da Hermann Broch  e Antonio.N.Molina)
In un punto preciso dell’orizzonte
ritroveremo ciò che vedevamo/sentivamo/ascoltavamo
da bambini arrivando qui dalle città,
quello che sentivano anche loro prima che noi nascessimo,
quando i loro occhi/sensi/orecchi
si affacciavano sul mondo
occhi/sensi/orecchi conservati nel nostro corpo
proprio come una parte del codice genetico
trascritto nelle cellule della nostra cultura
che continuerebbe a esistere e vibrare
anche se dovessi … dovessimo … lo abbiamo dimenticato.

Morti, ma attraverso i nostri sensi continueranno
a sentire e ascoltare con gioia accorata, attraverso il nostro viaggio;
la prima vibrazione interromperà l’attesa
davanti a noi si dispiegherà quel paesaggio sonoro
che non divenne un paradiso allorché lo perdemmo,
ma lo era già da tempo in cui ne godemmo
con rara preveggenza infantile,
senza sapere
che stavamo rivivendo le emozioni dell’infanzia dei nostri padri
… come si ripetevano nel nostro udire i timbri e la forma uditi dai loro sensi
… come osservare con i loro occhi con il loro sorriso dolce e melanconico:
la valle lussureggiante di orti, di melograni, di fichi,
i sentieri di terra soffice nell’ombra concava
dei pioppi, faggi, ulivi, vinchi …
una vegetazione intrisa d’acqua,
nutrita da una terra così pingue
da cedere delicatamente sotto il peso dei passi,
quasi per accoglierli con un benvenuto cordiale
come la brezza del fiume e il suono dell’acqua 
la danza delle foglie del salice piangente:
quaderno di tristezza a cui giunge il vento
non lo legge
un vento piangente
in lui volteggia e lo rivolta.

“Vogliamo essere sepolti là,
non vogliamo restare soli fra gli sconosciuti
in un cimitero grande come un’istituzione preposta, una città, un tempio della musica … della morte non ci importa
vogliamo essere sepolti qui, dove nessuno ci conosce,
non in un cimitero mediatico,
come abitare in quei caseggiati in cui siamo stati estranei a tutti”

“ … a noi non si rivolga nessuna prece, qui non la si ode.
Siate devoti al sapere per amor nostro,
anche senza adito verso di noi,
mai dediti alla scienza che ora non sa.
Sia questo il vostro decoro,
l’orgogliosa umiltà che vi fa uomini
e … ecco … vedete … questo è sufficiente
a elaborare i lutti ipocriti del “quello che si è perso”
viaggiando con la consapevolezza di quello che si è ricevuto
 … e poi …
 gli uomini sono sempre complici di ciò che li lascia indifferenti

Ciclopi, Circe le Sirene non han colpe. (da Costantino Kavafis)
E’ difficile trovare un Penelope, comunque ...a naso in su
nel rimetterti in viaggio per Itaca grazie alle stelle
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo ...

Ciclopi, Circe le Sirene non han colpe.

Soprattutto non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni e che da vecchia
metta piede sull’isola, tu, ricca
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messa
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà delusa.
Fatta ormai savia, e meno permalosa, con tutta l’esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare
                                      Ciclopi, Circe le Sirene non han colpe.

Avventura o commedia (con Dante Alighieri)
Che cosa ci darà l’avventura (avventura o commedia)
Quando il racconto dell’avventura sarà terminato ?
La commedia finisce così ?
Nell’autentica regione delle idee ogni conclusione è un nuovo inizio:

“Di nuova mano al palmo generoso
lo core mio affidai sul sito fondo
sicchè io e lui per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d’alcun riposo,
salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ‘l ciel, per un pertigio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.”

2004

Delicata dedica
Cerco di appendere i miei sogni
sulla pagina pentagrammata
senza troppo ordine,
ma molti cuori mi comprenderanno.

Quando saranno asciutti
conserveranno macchie di lacrime
e il rosso di qualche stilla verticale
a sberleffo di un vecchio accordo dissonante,
ora so che sono inutili ritmi serrati
se deve accadere qualcosa di importante
occorre coltivare l’arte dell’indugio    
e sciogliersi nel tuo sole appassionante

Tic, tic, tic ... ti voglio bene

Cuore di tenebra
Il padre assente occhieggia a singhiozzo
L’amore finito pretende attenzioni
Il figlio nel bivio urleggia richieste
La scuola inutile stabilisce lezioni
Il colon irritato produce disagi
Lunga Odissèa giunta al sin oggi.

Il ritrovamento del dott.Sfera di Cristallo
ci consiglierà la prossima truffa
Verso Itaca e nel Congo è dura la vita
Risalendo il corso del fiume Laido
che costeggia i nostri tempi di Governo Ladro!

Tutto questo non adombra i tuoi occhi.

Sarò specchio capace di riflettere
l’abbaglio estatico che mi scalda
in amore e rinnovata utopìa
nel senso dei nostri secondi cinquant’anni ?

Laggiù dentro la pupilla
Laggiù dentro la pupilla
il vecchio sorriso
lo stesso sorriso.
Sei tornata
a sfidare il tempo
a dire chi sono
il viaggio è finito Penelope
e comincia l’avventura

Ho portato le figurine
Ho portato le figurine
del gioco dei sette anni
la felicità arride a chi l’aspetta
dici: è solo l’inizio, poi ...
e io, fermato ho il tempo
il tempo che fu è tornato
ed era futuro
l’oggi è il passato
di un presente felice

Biascicando illumini le stanze
Biascicando illumini le stanze
provocando
e rime e sorrisi e note
e non dici cose sensate
nè vuoi.
Un bacio, dici
e molto dici
dici: voglio
ecco
Zefiro soffia
e la vela è un dolce
di panna montata
bianche lenzuola
avvolti nell’estasi,
d’estate perenne
sospesa nell’anestesìa
che decanta
i sogni e i voli del futuro

Coda la sete di capire è una fede qualsiasi opera è una contraddizione  nessuna delle opere è interamente bella
bellezza è anche la replica stucchevole di parole risonanti in funzione musicale sul ritmo incessante del cuore e col volume alto delle idee



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